"Siamo arrivati in Oman, un paese fertile cosparso di corsi d'acqua e piantato con alberi, frutteti e palmeti, che produce molti frutti di vario genere", scriveva nel XIV secolo il famoso viaggiatore marocchino Ibn Battuta.
Oman – perla della penisola arabica. Frammento delle Mille e una notte, circondato dal Golfo di Oman e dal Mar Arabico.
Ci sono tanti paesaggi nel cuore del Sultanato dell'Oman quante sono le storie che iniziano con 'C'era una volta…'
C'era una volta un marinaio di nome Sinbad, che descrisse vividamente la sua navigazione e come furono eretti forti e centri per il commercio delle spezie da Zanzibar a Mogadiscio. C'era la regina di Saba, il cui regno fu fondato sui resti di Sumhuram. E la città perduta di Ubar, conosciuta come l'Atlantide delle Sabbie. E Marco Polo che, arrivato in Terra di Oman, dichiarò: 'Ho scoperto il paradiso'.
Un paradiso dei sensi
Attraversare l'Oman significa ammirare un paesaggio che cambia di momento in momento. C'è il silenzio assordante delle dune di sabbia rossa di Wahiba, dove l'impressione di solitudine è sfumata solo dall'eco della sabbia sollevata dal vento. Le cascate di verde smeraldo onnipresenti a Jebel Akhdar (Montagna Verde), dove la natura esplode cullata dal sole e irrigata da un antico sistema di falaj (canali d'acqua scavati nel terreno). I riflessi dorati della cittadella di Nizwa, che al tramonto ricorda un enorme castello di sabbia. Nella Valle del Dhofar, il deserto produce il proprio oro sotto forma di ciottoli di incenso. Il turchese prende vita nelle acque costiere dove i pescatori perfezionano i loro ami e i delfini cacciano giocosamente.
Questo è semplicemente magico. Magico come 'Une Nuit à Oman'.